Descrizione
Aphasia
La lingua pretende congruenza tra pensiero e scrittura; ma nella ricerca della decodificazione si comprende quanto il pensiero sia in vero intraducibile, incomunicabile nelle forme prestabilite e coerenti della lingua. Questa è l’aphasìa di Sambati, un’espressione di vuoto che tutto contiene. I suoi scatti sono atmosfere metafisiche, un insieme di elementi reali che accolti nella composizione perdono la propria univocità grammaticale e diventano sensazioni, ricordi, percezioni che senza contraddizione coesistono con i loro opposti. Sono immagini allo stesso tempo fisiche e oniriche, pudiche nello svelamento delle ossessioni erotiche dell’inconscio, assordanti nell’agognata ricerca del vuoto, della solitudine, che risuona nelle architetture o nel sé, fra loro coincidenti. Sono immagini sospese, nell’atmosfera e nel giudizio. Rinunciando alla volontà di comunicare, Sambati ci induce ad accogliere la pluralità di senso di ciò che ci circonda ed è in noi.
Testo a cura di Stefania Dubla